sabato, ottobre 14, 2006

Le Remorqueur

Siamo rimasti in tre, pochi ma buoni. Il Remorqueur ci attende a pochi passi, ormeggiato sulla riva della Loira come un vecchio stanco. Sembra celare al suo interno qualcosa di insolito, di straordinario. Curiosi di scoprirlo, siamo subito sul ponte. Saliamo la prima rampa di scale, la seconda, ed eccoci nella cabina di pilotaggio. Luce fioca, un piccolo bar, quattro o cinque persone che bevono birra, fumano. Note allegre iniziano ad arrivare fino a noi, attutite. Si discende una scaletta di metallo, si attraversa un piccolo ballatoio, ancora una scaletta. Siamo nella stiva. E' tutto piuttosto buio, ma tutt'altro che tetro. Intorno a noi, gente che parla seduta a tavolini di legno, ubriachi che barcollano senza una meta precisa. C'è qualcosa di magico in questo posto, la mente vola verso galeoni dei pirati e bar di pescatori in riva al mare. La musica danza ormai intorno alle nostre orecchie. A destra, a prua, due fisarmonicisti sdentati che sembrano appena usciti da un film di Kusturica, accompagnati da un talentuoso batterista, cantano canzoni allegre con voce roca e commovente. Davanti a loro, si danza seguendo quel ritmo un po' gitano, senza pensare a niente.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Atmosfera esotica,nomi evocativi, voglia di esserci. E forse di salpare verso i mari del sud. Ma almeno, il vino era buono?

Anonimo ha detto...

E la gnocca?

Jackie ha detto...

e gli gnocchi c'erano?

Anonimo ha detto...

Dalla descrizione sembra un posto uscito da un libro, o da un sogno, tipo Bar sotto il Mare. La prossima volta vacci con la digitale, vogliamo vederlo! Ciao Illu!!!

Anonimo ha detto...

Bella atmosfera! C'era anche qualche capitano di baleniere a caccia di balene bianche? E Capitan Uncino?

Anonimo ha detto...

commento del 18 ottobre : non sono un anonimo, sono daniela, ma non so come si fa a farglielo capire a questo accidente di computer