mercoledì, gennaio 16, 2008

Non si può parlare di tutto, ma anche sulle dimissioni di Mastella ci sarebbe da farsi due risate!

Peccato che Pinochet sia morto e che Erich Priebke non sia troppo in forma, perché altrimenti avremmo potuto invitare anche loro ad inaugurare l'anno accademico alla Sapienza. Di sicuro, l'impatto mediatico sarebbe stato altrettanto notevole. Inoltre, la loro presenza sarebbe stata comunque meno inopportuna di quella del pastore tedesco, il quale, a differenza dei primi, ha come principale impiego quotidiano quello di ingerire in maniera inaccettabile nella società e nel dibattito (se un termine così nobile si può utilizzare per designare la serie di grugniti che giornalmente ci vengono riferiti dai nostri solerti ed indipendenti mezzi di informazione) politico italiano. Ciò che più sconvolge, tuttavia, è il coro unanime di condanne provenienti dalla sempre più folta schiera di intellettuali di varia caratura e inclinazione ideologica, destinate naturalmente non al papa più retrogrado, arrogante ed integralista del dopoguerra, ma a coloro che, indignati, hanno ritenuto inaccettabile l'ennesimo atto di subordinazione nei confronti della gerarchia ecclesiastica. Ma quale altra reazione è lecito attendersi, nei confronti di chi non fa altro che porsi con protervia e intolleranza per imporre alla collettività le proprie convinzioni personali, in totale spregio, lui sì, al pluralismo, alla libertà di coscienza e, soprattutto, alla laicità dello Stato?

giovedì, gennaio 10, 2008

Back to earth

Al devastante party post-laurea ha fatto seguito un lungo quanto meritato periodo di riposo che mi ha visto diviso tra le (poco) innevate vette alpine, i classici pranzi natalizi con i parenti anconetani, feste etiliche al termine delle quali risultavo incredibilmente essere l'unico sobrio e qualche giorno di cazzeggio nella sempre magica Ville Lumière. Ora che il brusco ritorno alla realtà mi ha fatto riprendere contatto con i piccoli problemi del cazzo che ti fanno perdere le giornate all'inseguimento di questo o quello, il tutto accompagnato dall'inquietante sottofondo di archi dell'ansia per gli esami non dati e da dare che ti si aggrappa alle caviglie, ebbene, adesso è il momento di avanzare qualche inutile considerazione, tanto per sparare un po' di sentenze a mo' di aforisma, senza dare spiegazioni:
  • la storia dei cattivi propositi è una discreta cazzata;
  • ad ogni modo, io ho solo buoni propositi: d'ora in avanti, stile di vita sano, poco alcool e tronche, tanta attività fisica, frutta e verdura. E vaffanculo;
  • un giorno non troppo lontano andrò a vivere qualche mese in Spagna per imparare lo spagnolo. E non rompete le palle col cinese, a quello ci pensiamo poi un altra volta, casomai;
  • vediamo se l'idea di Ale circa la nostra carriera radiofonica va in porto;
  • forse dovrei passare alla Apple;
  • da quando sono alle scuole medie mi riprometto di iniziare a studiare in anticipo e non soltanto la settimana prima dell'esame. Dubito che ce la farò mai, ma l'importante è non perdere la speranza;
  • happiness is a warm gun. Sì, sto ascoltando la colonna sonora di Across the Universe, e allora? Se non l'avete visto reperitelo e guardatevelo, è bello;
  • ormai è troppo tardi per diventare una rockstar. Merda;
  • non c'è niente da fare, il latino e il greco se non li tieni in esercizio te li dimentichi;
  • tralasciamo di dire che non esistono più le mezze stagioni e che da quanto c'è l'euro, signora mia, fare la spesa è un salasso;
  • che poi ieri un litro di verde 1,411 euri, cristo;
  • potrei andare avanti così per ore;
  • può bastare.
Appendice: mamma mia che linguaggio scurrile! Questo post inaugura l'era HARD CORE di Ciavemoimoscioli! Yeah!