mercoledì, gennaio 16, 2008

Non si può parlare di tutto, ma anche sulle dimissioni di Mastella ci sarebbe da farsi due risate!

Peccato che Pinochet sia morto e che Erich Priebke non sia troppo in forma, perché altrimenti avremmo potuto invitare anche loro ad inaugurare l'anno accademico alla Sapienza. Di sicuro, l'impatto mediatico sarebbe stato altrettanto notevole. Inoltre, la loro presenza sarebbe stata comunque meno inopportuna di quella del pastore tedesco, il quale, a differenza dei primi, ha come principale impiego quotidiano quello di ingerire in maniera inaccettabile nella società e nel dibattito (se un termine così nobile si può utilizzare per designare la serie di grugniti che giornalmente ci vengono riferiti dai nostri solerti ed indipendenti mezzi di informazione) politico italiano. Ciò che più sconvolge, tuttavia, è il coro unanime di condanne provenienti dalla sempre più folta schiera di intellettuali di varia caratura e inclinazione ideologica, destinate naturalmente non al papa più retrogrado, arrogante ed integralista del dopoguerra, ma a coloro che, indignati, hanno ritenuto inaccettabile l'ennesimo atto di subordinazione nei confronti della gerarchia ecclesiastica. Ma quale altra reazione è lecito attendersi, nei confronti di chi non fa altro che porsi con protervia e intolleranza per imporre alla collettività le proprie convinzioni personali, in totale spregio, lui sì, al pluralismo, alla libertà di coscienza e, soprattutto, alla laicità dello Stato?

10 commenti:

elino ha detto...

però non so se ce la faccio a trattenermi, mi sa che il post su Clemente ci scatta lo stesso!

Anonimo ha detto...

Ingerir(si) è verbo riflessivo

elino ha detto...

per fortuna che non faccio il giornalista! sono pur sempre molto sopra la media degli ingegneri. e dei giornalisti, in effetti! d'ora in poi ti farò correggere le mie bozze...

Zarathustra ha detto...

Caro Elino, non sono d'accordo...
sul fatto che la chiesa e questo papa siano aberranti mi trovi totalmente d'accordo, ma come ho difeso la libertà d'espressione di Luttazzi difendo quella del papa, sono contro la censura in tutte le sue possibili sfaccettature.
Secondo me era giusto che ci fosse un dibattito aperto nella sede universitaria...il problema allora forse sarebbe stato sull'apertura dello stesso.
Temo, infatti, che sarebbe stato il solito confronto bigotto con litri di saliva sul santo culo.
Comunque non essendo stato permesso il dibattito, non lo potremo mai sapere.

Anonimo ha detto...

Ma non si tratta di censura.. E' un gesto che va ben oltre e che io condivido pienamente. E' l'ESASPERAZIONE di quell'Italia -al cui coro mi auguravo si unisse qualche politico "di sinistra"- che ne ha pieni i coglioni del Papa

elino ha detto...

Caro Zar, l'eventualità di un "dibattito" è escludibile a priori: il papa non dibatte, sentenzia. E siccome lo fa già tutti i giorni con una risonanza mediatica inaccettabile per uno stato democratico e laico, non mi sembra il caso che venga invitato a tenere una lezione sul rapporto tra fede e scienza. Proprio lui, che della scienza ha una visione quantomeno originale, fino al punto di citare Feyerabend circa la giustezza del processo a Galileo!
Inoltre mi preme sottolineare che mentre Luttazzi è stato cacciato e messo a tacere con un pretesto, il papa ha rinunciato spontaneamente a presentarsi al solo scopo di evitare l'impatto mediatico negativo di una eventuale contestazione, il suo discorso verrà ugualmente letto e le sue opinioni saranno ben lungi dall'essere censurate!

Abélard ha detto...

bel post. CI DEVE MOLLARE, CI DEVE MOLLARE!
Io non avrei avuto niente in contrario se si fosse recato a "discutere" (e poi voglio vedere se sarebbe stato realmente possibile discutere, in un'interazione faccia a faccia intendo, con il Papa) in un'università di qualsiasi altro stato, ma in Italia questo non mi sembra francamente ammissibile, non fino a quando almeno la pianteranno di immischiarsi così viscidamente nella vita politica del nostro paese.

Anonimo ha detto...

mah, anche su Ratzi si può discutere. dopo il disgusto iniziale per la sua elezione sono arrivato a pensare che forse faccia più giuoco per chi combatte la chiesa (oltre ad essere - ma questo è decadentismo estetizzante - in fondo più giusto) avere un papa che non cerchi di rendersi simpatico e che non nasconda l'enorme divario che separa tra l'ideologia che rappresenta e il mondo moderno. voglio dire, posizioni più nette alla fine convengono sia ai suoi che agli avversari... o no?
seguirà dibattito...

(ps: vogliamo il post su Mastella!)

Anonimo ha detto...

sono indeciso se essere d'accordo con elino o con zarathustra....è difficile...però sono giunto alla conclusione che bisogna strasbattersene del papa...meno se ne parla e meglio è. per me il papa non esiste, non so se mi spiego. se neghiamo nella nostra fantasia la sua esistenza e viviamo al di fuori dei dogmi [da qualsiasi parte essi vengano], con il nostro modo di vivere siamo d'esempio davanti all'umanità (ognuno col proprio modo di vivere, cioè scegliendo se stesso, sceglie il suo ideale di uomo- j.p.sartre). mi spiego meglio, gli anni passano, ma il nostro modo di vivere lascierà un'impronta. le cose cambieranno, stanno già cambiando...il corso della storia si scrive ogni istante tramite le azioni di noi tutti. morirà questa classe politica decrepita e bigotta e corrotta e laida.

nessuno è eterno, nemmeno la chiesa cattolica. nel momento in cui per me non esiste, smette di essere un problema, io e la chiesa cattolica siamo sullo stesso piano, tutti e due faremo la stessa fine bastarda presto o tardi. la morte è na' livella. (eduardo de filippo) questo mi fa ridere e rabbrividire di gioia.
cicccio

Anonimo ha detto...

la morte è na' livella. (Totò)