mercoledì, luglio 18, 2007

Non una nuvola in cielo

La goccia di sudore imperla la fronte, esita provocatoriamente sulla tempia, per poi gettarsi a capofitto giù lungo il collo e scomparire nella canottiera ormai umidiccia. La tortora imperterrita scandisce il passare dei secondi come la più assillante delle lancette, strafottente, tanto per farti notare che non ha talmente un cazzo da fare da potersi permettere di stare tutto il giorno a saltellare da un tetto all’altro starnazzando stupidamente. Il riverbero del sole invade la stanza con inopportuna festosità, mentre le pagine scorrono avanti e indietro e la grafite si spalma sulla carta riducendo sempre di più lo spazio bianco rimasto. In cielo, non una sola nuvola. Il mare stesso, facendo capolino oltre i tetti, dà l’impressione, piatto e oleoso, di non aver neanche lui la minima voglia di sprecare energie. Un ventaglio viene aperto, per fare aria a un volto stanco e accalorato. E’ un lampo, un attimo, e un pensiero fulmina la mia mente, inaspettatamente scontato: la convezione forzata provocata dal ventaglio migliora lo scambio termico rispetto alla convezione naturale portando l’energia termica ceduta ad un valore pari a hAdeltaT, dove h è il coefficiente di convezione, A la superficie del volto e deltaT la differenza tra la temperatura superficiale del volto stesso e la temperatura di mescolamento dell’aria!

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Ho bisogno di una pausa.

mercoledì, luglio 04, 2007

Intenso e rumoroso

Così ha definito il nostro brevissimo soggiorno in terra marchigiana il sempre pacato vicino del piano di sotto. Evidentemente esasperato dalla nostra presenza già dopo due soli giorni, ha reagito con un certo sollievo incontrandoci, bagagli alla mano, sul portone di casa: "Già in partenza?" "Eh sì, vacanza breve ma intensa!" "Intensa e rumorosa!" ribatte lui, con l'aria di chi ha dovuto sopportare in silenzio ogni genere di angheria. Va detto che per quanto ci riguarda abbiamo fatto del nostro meglio: il super party-grigliata alcolico urlante organizzato dall'inopinatamente giovane Giallu si è protratto fino a tarda notte, le tre per la precisione, orario adatto per dare il via ad una partita di poker che ha visto la fine, caduti uno dopo l'altro tutti i partecipanti, quando il sole era ormai già alto nel cielo. Vigorosi come non mai, non abbiamo ceduto alle lusinghe del materasso, e di buon'ora, fatta colazione con un bel piatto di pasta al sugo, siamo partiti alla volta della spiaggia di Mezzavalle, gita a cui hanno fatto da corollario una ripidissima scarpinata lungo le pendici del monte Conero, un'interminabile partita a pallone in riva al mare e una sfida a beach volley tra Bolognesi e Anconetani, che ha naturalmente visto prevalere la compagine felsinea (nella quale, a scanso di equivoci, militavo). Diverse salsicce e partite a Pro Evolution Soccer più tardi, prendevamo parte al classico Giovedì del Bellariva, appuntamento ormai da anni immancabile (insieme all'omologo Martedì) per il jet-set numanese, con il Mullah che si lanciava in pista con l'usuale audacia in compagnia di Albi, mentre Ale si cimentava nel suo sport preferito, che già la sera prima, e troppe volte in passato, l'aveva visto distinguersi: versare repentinamente liquidi da un bicchiere ad un posto qualunque purché diverso da una cavità orale.