venerdì, novembre 30, 2007

Sembra che non abbia un cazzo da dire, e invece...

Ho un sacco di opinioni su un sacco di argomenti. Qualsiasi notizia o avvenimento mi induce a produrre una qualche riflessione in merito. Tendenzialmente, la fase successiva consiste nel valutare se la suddetta riflessione possa meritare un post sul blog. In genere l'eventualità viene scartata. E per fortuna, tanto chissenefrega dei miei ragionamenti malati e di quello che penso a proposito di qualunque cazzata! Che poi, per dire, visto come sono quelli che pubblico, figuriamoci quelli che non sono degni di essere condivisi con il popolo della rete! L'ultima fase prevede il più delle volte che io ripieghi sintetizzando la riflessione sul mood di Skype. E bisogna anche ammettere che la soglia di sufficienza per la pubblicazione è inversamente proporzionale al tempo passato dall'ultimo post. Insomma, si guardi quando ho scritto l'ultimo post, e sarà chiaro il perché del presente sproloquio. Ah, e mi sono anche accorto che a furia di scrivere la tesi, ho iniziato anche sul blog a scrivere periodi molto più brevi. Così, per guadagnare spazio.
In effetti, è fin troppo facile fare commenti salaci, ad esempio, sul sacerdote che si indigna perché lo spot natalizio della Red Bull "intacca la Natività, e con essa la sensibilità dei cristiani", in quanto consiste in un disegno animato nel quale un quarto re magio regala della Red Bull a Gesù (come se non ne avesse bisogno). Red Bull ritira immediatamente lo spot, vedendo evidentemente negli oratori un'ampia fetta del target della bevanda. Meglio non rischiare che i cristiani, offesi a morte, smettano di bere Red Bull. Mi fanno sbragare dal ridere.
E per chiudere, una citazione su cui riflettere: "Non ha senso testare cosmetici sui conigli. Perché sono già graziosi".

martedì, novembre 20, 2007

Sollievo

Il colpo di teatro di Silvio, che ha dichiarato di non aver parlato con nessun altro esponente politico della sua intenzione di fondare un nuovo partito, preferendo agire di nascosto e venire allo scoperto a cose fatte, perché aveva il timore che ciò potesse sancire il distacco di alcune importanti forze del centrodestra (che fulgido esempio di condotta democratica!), mi ha dapprima spiazzato, lasciandomi un po' interdetto e diffidente. Ho cominciato ad interrogarmi su quale potesse essere il lungimirante disegno politico celato dietro una mossa apparentemente arrischiata e potenzialmente controproducente, foriera di cattivi presagi per la solidità della coalizione all'opposizione. Il tentativo di cannibalizzare il movimento anti-politico di Beppe Grillo, la speranza di riuscire a mettere all'angolo alleati sempre più forti e per questo in grado di oscurare la leadership in netto declino dell'uomo di Arcore, l'esigenza di rispondere, con una mossa disperata, alla creazione del PD, reincarnazione della Democrazia Cristiana e quindi potenziale candidato ad assurgere come nuovo colosso centrista e onnicomprensivo. Ma poco alla volta, oltre tutte queste considerazioni, è nato dentro di me, sempre più forte, sempre più chiaro, un senso di sollievo. Finalmente, forse, potremmo riprenderci, dopo averlo ripulito dall'immondizia che vi è stata gettata sopra in seguito alla sua usurpazione, dopo aver vinto l'iniziale disgusto per quello che ha significato e continuerà almeno per qualche tempo a significare, il nostro grido, del quale troppi anni or sono eravamo stati inaccettabilmente defraudati. E dunque, da oggi in avanti, di nuovo Forza Italia!

venerdì, novembre 09, 2007

All'improvviso, un genio

Altra pedalata in direzione della facoltà, e vengo fulminato da una delle sempre esilaranti civette del Resto del Carlino, il cui autore ha questa volta superato se stesso:

LA "MENTE" DEI
COMUNISTI COMBATTENTI
E' UNO CHEF MITOMANE

Notare il virgolettato, affinché il lettore distratto capisca che si tratta di una sottile metafora, non di una mente vera e propria! Sul momento grasse risate, poi si scopre che l'acuto "giornalista" ha dimenticato di dire che l'autore delle lettere minatorie è in realtà un tizio di destra che ha pensato bene di firmarle con la sigla PCC. Insomma, il solito figlio di puttana.

giovedì, novembre 08, 2007

Speakers' Corner, Piazza Verdi

Ore undici e trenta, in sella alla bici sbuco in piazza Verdi e passo davanti a un tizio vagamente trasandato che parla ad alta voce, apostrofando con tono polemico una piccola platea di passanti e bivaccanti, apparentemente radunatasi da poco attorno a lui. Le mie orecchie colgono solamente il tema, politico, della dissertazione. Dapprima perplesso, senza smettere di pedalare mi sorprendo a pensare che se non fossi schiavo della moderna società capitalista che ci costringe a correre di qua e di là sempre di fretta, in eterna lotta contro il tempo, impossibilitati ad adeguare i nostri programmi quotidiani al minimo imprevisto, mi piacerebbe fermarmi ad ascoltare quell'improvvisato oratore. (Sì, faccio veramente pensieri così elaborati). Non sono ancora arrivato alle due torri che il ricordo di questo incontro mi ha già abbandonato come tutti i pensieri più o meno bizzarri che fanno compagnia ad ogni spostamento solitario. Ore tredici, discendo lungo via Zamboni e arrivo di nuovo in piazza Verdi. L'uomo, sempre più accalorato, è ora salito in piedi su di un fittone, e discorre rivolto questa volta a una discreta folla che occupa un angolo della piazza. Di nuovo, devo proseguire senza prestare attenzione alle sue parole. Ma la sensazione che mi rimane è quella di un gesto di democrazia estremo e al tempo stesso disperato, come se quell'uomo, un po' fuori dalle righe, prendendo la parola per dire agli altri quello che pensa con tanta ostinazione, volesse ricordarci che le nostre opinioni sono tutto ciò che abbiamo, e che esiste ovunque un angolo in cui è tutelata la libertà di espressione di coloro che vogliano prendersela. Poi, vabbè, era solo un matto che parlava da solo.