giovedì, novembre 08, 2007

Speakers' Corner, Piazza Verdi

Ore undici e trenta, in sella alla bici sbuco in piazza Verdi e passo davanti a un tizio vagamente trasandato che parla ad alta voce, apostrofando con tono polemico una piccola platea di passanti e bivaccanti, apparentemente radunatasi da poco attorno a lui. Le mie orecchie colgono solamente il tema, politico, della dissertazione. Dapprima perplesso, senza smettere di pedalare mi sorprendo a pensare che se non fossi schiavo della moderna società capitalista che ci costringe a correre di qua e di là sempre di fretta, in eterna lotta contro il tempo, impossibilitati ad adeguare i nostri programmi quotidiani al minimo imprevisto, mi piacerebbe fermarmi ad ascoltare quell'improvvisato oratore. (Sì, faccio veramente pensieri così elaborati). Non sono ancora arrivato alle due torri che il ricordo di questo incontro mi ha già abbandonato come tutti i pensieri più o meno bizzarri che fanno compagnia ad ogni spostamento solitario. Ore tredici, discendo lungo via Zamboni e arrivo di nuovo in piazza Verdi. L'uomo, sempre più accalorato, è ora salito in piedi su di un fittone, e discorre rivolto questa volta a una discreta folla che occupa un angolo della piazza. Di nuovo, devo proseguire senza prestare attenzione alle sue parole. Ma la sensazione che mi rimane è quella di un gesto di democrazia estremo e al tempo stesso disperato, come se quell'uomo, un po' fuori dalle righe, prendendo la parola per dire agli altri quello che pensa con tanta ostinazione, volesse ricordarci che le nostre opinioni sono tutto ciò che abbiamo, e che esiste ovunque un angolo in cui è tutelata la libertà di espressione di coloro che vogliano prendersela. Poi, vabbè, era solo un matto che parlava da solo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

La libertà di comportarsi da pazzo, ma essere ascoltati come savi, la possibilità di comportarsi da savi, pur essendo pazzi: questa forse è vera democrazia. Ma anche poter dire quello che vuoi,.... tanto nessuno ti sta a sentire. Anche questa è democrazia, ma la parte peggiore. Comunque belle immagini quelle che hai descritto

Tasso ha detto...

Ieri ti ho visto passare due volte e non ti sei nemmeno fermato...
Evidentemente non mi avevi riconosciuto.
Sembro davvero così trasandato?

Anonimo ha detto...

Se è lo stesso tizio che ho incontrato più volte nell'ultimo periodo (sembra corrispondere alla tua descrizione), denuncia il fatto che in alcuni Paesi hanno ripreso a somministrare il Prozac ai bambini, nel totale silenzio dei Governi e dell'opinione pubblica.

Anonimo ha detto...

anch'io lo vedo sempre quel tizio??
e anch'io vorrei sempre fermarmi ad ascoltare cosa dice! però io non mi sento impedito in questo dalla moderna società capitalista! cmq...SI PUO' SAPERE DI CHE CAZZO PARLA IL TIPOZZO???
CIAO
ciccio (IL DEMOCRISTIANO BORGHESE)

Anonimo ha detto...

il tipo non è quello del prozac, quello sì che è pazzo.
sta lì ogni giovedì tempo permettendo, tranne l'inverno credo. la sua intanzione è quella di creare un dibattito più che dire la sua e basta. e questo di solito succede, per un'oretta pò essere piacevole. poi stanca.