domenica, maggio 27, 2007

OK il pezzo è giusto

Il vostro blog preferito si rinnova con l'inaugurazione, a partire da oggi, di un entusiasmante concorso a premi a cui tutti voi, fedeli lettori, potrete partecipare. Il gioco, dal titolo "OK il pezzo è giusto", consisterà nell'indovinare quale sarà il prossimo accessorio che verrà asportato nottetempo, per mano di ignoti, dalla mia Vespa parcheggiata sotto casa. Nelle ultime tre settimane abbiamo già salutato la dipartita, nell'ordine, di parte dello stemma sullo scudo anteriore, dello specchietto retrovisore sinistro e della manopola sinistra, dopo che in passato un'altro specchietto sinistro, un parabrezza e lo sportellino del portaoggetti avevano avuto sorti pressappoco analoghe. Le regole per partecipare sono semplicissime: con una puntata di un solo euro, potrete indicare l'accessorio prescelto, dopodiché, a furto o vandalizzazione avvenuta, metà del montepremi accumulato verrà spartita tra coloro che hanno indovinato, mentre l'altra metà servirà a finanziare il rimpiazzo del ricambio in questione. Che aspettate dunque a tentare la sorte? Potreste essere premiati da un momento all'altro, anche domani stesso! Unica avvertenza: non sarà considerato valido effettuare la puntata e poi venire di persona a rubarmi il pezzo mentre dormo!

giovedì, maggio 24, 2007

Riqualificami 'sto cazzo

Il cinema Nosadella chiude. Non ci posso credere. Ma siamo fortunati, perché non chiude per squallidi motivi economici, per il disprezzo di questa giunta nei confronti della cultura e del benessere dei cittadini. No. Chiude per una ragione nobile. Progetto di riqualificazione urbana, lo chiamano. E io che pensavo che volessero farci degli appartamenti!
Il Nosadella mi è sempre sembrato un'appendice del salotto di casa. I film proiettati erano scelti volta per volta con l'intento di privilegiare finalmente la qualità, e non la redditività al botteghino. Era forse l'unico cinema a Bologna che proponesse una selezione di pellicole in lingua originale. Quando hanno cambiato tutte le poltrone, circa un anno fa, hanno messo in vendita quelle vecchie a dieci euro l'una. E potevi comprarti i poster dei film, se volevi, naturalmente ad un prezzo simbolico. I proprietari erano sempre cordiali e premurosi, e se eri iscritto alla maling list ti inviavano periodicamente i programmi e i relativi sconti, condivisibili a piacere. Era anche il cinema meno caro di Bologna, oltre ad essere il migliore. Ma in fondo chissenefrega, non si può certo anteporre tutto questo al guadagno economico. Non siamo mica comunisti.

martedì, maggio 22, 2007

Couchsurfing

L'idea è semplice ma geniale. Un sito, che conta già oltre duecentomila iscritti provenienti da più di duecento paesi diversi, permette ad aspiranti viaggiatori di entrare in contatto con perfetti sconosciuti ubicati nei più disparati angoli del globo e disposti ad ospitarli per qualche tempo sul proprio divano. Vacanza low cost assicurata, ciò che fa la differenza è soprattutto la mentalità con cui si affronta il viaggio: non più armati di guida turistica, fugaci clienti del settore terziario, limitandosi a osservare dall'esterno come guardando scorrere delle immagini dietro ad un vetro, ma vogliosi di conoscere i luoghi che visitiamo attraverso le persone che li abitano e li animano. Le ultime serate in compagnia di tre francesi, un finlandese e alcuni dei già numerosi couchsurfers bolognesi, hanno dimostrato come tutto ciò sia ancora più naturale ed istruttivo di quanto possa sembrare. Si ha finalmente la sensazione di fare parte di un mondo globalizzato dalle persone e non dalle merci, ed è bello pensare, qualunque sia la propria destinazione, di potersi sentire sempre a casa.

sabato, maggio 19, 2007

Festa allucinante

Si direbbe che mezza Bologna fosse a conoscenza dell'incredibile super party di ieri sera, che ha raccolto una quantità di partecipanti, tra invitati e infiltrati, ammesso che fosse possibile distinguere tra le due specie, da fare invidia ad un concerto di Caparezza. Il che non sarebbe di per sé sintomo di grande affluenza, se non fosse che la festa si svolgeva all'interno di un palazzo privato in via Volturno: un intero edificio che conteneva, stipate come sardine dall'androne al solaio, strettissime scale comprese, diverse centinaia di persone che occupavano sostanzialmente ogni centimetro libero, debordando copiosamente anche in strada. In ogni appartamento differenti deejays producevano musica a palla, mentre nella ressa capitava di incontrare conoscenti con i quali l'ultimo incontro datava prima della caduta del muro di Berlino. Vinta una certa claustrofobia iniziale, siamo miracolosamente riusciti, con la dovuta pazienza, a spingerci fino alla sommità dell'edificio, dove contro ogni previsione abbiamo anche trovato qualcosa da bere. Allibito dall'imponenza dell'evento, data anche la presenza dell'intera popolazione di studenti stranieri residenti a Bologna, non nego di essermi sentito un pivello delle feste erasmus. Altroché i tonus al Quai West!

giovedì, maggio 17, 2007

Con il cuore

Mercoledì 16 maggio, alle 23, orario quantomeno insolito, i Senza Numero Civico scendono in campo per la prima partita del torneo di calcetto della sezione A.I.A. di Bologna. Conosciuti lì per lì i compagni di squadra, ci rendiamo conto di non avere un portiere. Secondo il migliore stile moggiano, riusciamo a farci cedere a titolo definitivo dalla squadra avversaria uno dei suoi tre portieri, che si rivelerà poi decisivo ai fini del risultato. Il match è spigoloso e poco spettacolare, i S.N.C. partono all'attacco ma si rivelano poco concreti. Piano piano si fa avanti la squadra avversaria, ma a metà del primo tempo arriva il gol dell'1-0 con una botta da fuori del numero 7 che beffa l'incerto portiere avversario. Prima dell'intervallo, però, un gollonzo in contropiede porta il risultato sull'1-1. Nella ripresa è sempre il 7 che con un'azione personale mette Ema in condizione segnare la rete del 2-1 solo davanti al portiere. I S.N.C. si rilassano però troppo e vengono infilati da un terribile uno due che rischia di tagliargli le gambe. Riordinate le idee, la squadra si sforza di mantenere la calma e di giocare con criterio, ed è così che arriva il gol del 3-3 firmato ancora da Ema, liberato da un bel passaggio del sottoscritto. Le forze ormai vengono a mancare, ma la vittoria è indispensabile se si vuole passare il turno, e a sette minuti dalla fine il numero 3 risolve trafiggendo il portiere un mischione in area avversaria la cui dinamica non posso però descrivere troppo minuziosamente dal momento che mi trovavo sdraiato per terra proprio nel mezzo del suddetto groviglio umano. Negli ultimi minuti ci si difende con il coltello tra i denti, cercando di resistere alla tentazione di lanciarsi in contropiedi corali lasciando completamente smarcati gli attaccanti avversari, ormai troppo stanchi per tornare in difesa e stabilmente stazionanti nella nostra metà campo. Al fischio finale dell'arbitro Vukovic scatta l'urlo liberatorio dei S.N.C., vincitori della prima (e penultima) partita del girone di qualificazione a tre squadre.

Le pagelle

Numero uno : acquistato a parametro zero a cinque minuti dall'inizio della partita, sarà più volte chiamato ad interventi spettacolari che salveranno il risultato. rivelazione. voto 7,5

Numero tre : carente nello scatto sul breve, dimostra però di avere discrete doti tecniche e soprattutto sigla il gol della vittoria. diesel. voto 6,5

Numero quattro : carente nello scatto sul breve, non dimostra di avere particolari doti, e viene perciò relegato in panchina il più a lungo possibile. granitico. voto 5,5

Numero sei : si piazza al centro dell'attacco ma non riesce a fare reparto da solo. si perde spesso sul più bello e l'unica sua azione memorabile è un tiro con conseguente perdita della scarpa destra. lezioso. voto 5,5

Numero sette : nonostante la giovane età, dirige la difesa con fin troppa spocchia e quando parte in progressione semina il panico nella difesa avversaria. plusvalore. voto 7

Numero nove (cioè io) : puntuale in difesa, dove spicca per un paio di recuperi spettacolari alla Holly e Benji, poco concreto in attacco, dove arriva poco lucido e manca qualche occasione di troppo. generoso. voto 6,5

Numero dieci : tatticamente indisciplinato, si lancia sovente in avanti facendo dannare i suoi compagni di difesa senza peraltro farsi vedere dalle parti del portiere avversario. smarrito. voto 5

Numero undici (Ema) : fa sentire il suo peso in attacco ed è certamente il più pericoloso in avanti, finché il fiato glielo permette. la sua doppietta è decisiva e gli vale il titolo di capocannoniere dei S.N.C. bomber. voto 7

giovedì, maggio 10, 2007

Democrazia all'italiana

Molti dei più alti esponenti del governo e dell'opposizione paiono ultimamente concordi circa il fatto che il bipolarismo rappresenti l'inevitabile ed auspicabile futuro del sistema politico italiano. Facendosi scudo della necessità di avere governi più forti e meno frammentati, si prepara di fatto, tra proclami e squilli di tromba, il colpo di grazia che verrà assestato ai partiti minori, al fine di spianare la strada al bipartitismo all'americana. Vista poi la sempre più accesa corsa agli elettori "moderati" e la gran voglia di mettersi d'accordo che accomuna i vari Fassino, Rutelli, D'Alema, Casini, Fini e Berlusconi, c'è da aspettarsi che il passo successivo sia il monopartitismo all'italiana. Pensate che bellezza, nessun rischio di perdere le elezioni e di rimanere senza poltrona! Via questi estremisti che non si lavano, puzzano e sporcano da tutte le parti insistendo con le loro opinioni vetuste e fuori dal coro che mi spaventano pure i bambini. Basta con questo spreco di risorse finalizzato a convincere la gente a votare due partiti sempre più simili tra loro. Niente più crisi di governo e scarico di responsabilità su chi ha governato negli anni precedenti. Fantastico! Inoltre, buona parte del lavoro è già fatta, per continuare l'opera sarà sufficiente prendere ad esempio la televisione, dove si è già trovato l'equilibrio perfetto e il Tg1 fa contenti tutti.

mercoledì, maggio 09, 2007

Gli antichi Greci (quei pervertiti)

Il problema dell'integralismo religioso e dell'ingerenza delle istituzioni religiose nella vita, politica e sociale, delle persone, mi dà, di questi tempi, molto da riflettere. Ho sempre creduto che la laicità di uno stato, intesa in senso lato e non solamente legislativo, andasse di pari passo con l'evoluzione culturale di un popolo; che mano a mano che si passasse dalla vita sugli alberi e nelle caverne agli studi scientifici e all'esplorazione più minuziosa delle capacità umane, si abbandonassero i sacrifici al dio sole in virtù dello sviluppo di un etica fondata sulla ragione e su principi universali derivanti più dalla condivisione della condizione umana che dall'appartenenza a questo o quel credo. Ma com'è possibile allora assistere a rivolte di piazza, scomuniche, maledizioni, requisizioni di beni se non addirittura a condanne a morte, all'indirizzo di chi nemmeno ha avuto l'ardire di votare a favore dei Dico, ma ancor più banalmente ha raffigurato la tal divinità nuda o ha baciato in pubblico, su una guancia, un estraneo? Tra gli altri terribili peccati possono inoltre figurare a vario titolo: pubblicare vignette satiriche, essere omosessuali, subire violenza sessuale, convivere all'infuori del matrimonio e votare per il partito comunista. Forse allora sarebbe il caso che qualcuno smettesse di evolversi, ammesso che stia provando a farlo, e magari guardasse indietro di 2500 anni, per accorgersi che anche se Voltaire e il povero Gesù non si erano ancora fatti vivi, gli antichi Greci avevano già molto da insegnare, in termini di laicità e di modernità sociale.

giovedì, maggio 03, 2007

Le débat

Nel tentativo di rendere interessante una serata che il Manchester United non contribuisce minimamente ad animare lasciandosi passivamente surclassare dal Milan nella semifinale di Champion's League, si decide di sintonizzarsi sulla diretta via internet del dibattito per le presidenziali francesi trasmesso da France2. Ségolène, prima donna ad arrivare al ballottaggio per la poltrona di Presidente della Repubblica Francese, si dimostra aggressiva e cerca di mettere alle strette il nano demagogo e fascistoide Sarkozy, il quale, così descritto, non può che riportare alla mente il suo omologo italiano. Sarko, dal canto suo, si sforza di apparire calmo e imperturbabile, limitandosi a piagnucolare con aria da cane bastonato in risposta ad ogni critica. La missione di Ségo è tuttavia disperata. L'uomo occidentale, diciamolo, è sostanzialmente egoista, sia socialmente che economicamente. Ha paura dell'uomo nero, e se ne sbatte della conseguenza delle sue azioni sul prossimo e nel lungo termine. Quando si renderà conto che la crescita smisurata del suo benessere a scapito di quello della maggior parte della restante popolazione mondiale è incompatibile con la sopravvivenza dell'intero pianeta, sarà probabilmente troppo tardi. Nel frattempo, se può servire a qualcosa, in bocca al lupo, Ségolène.