martedì, gennaio 26, 2010

Stronzo io

Non è tanto con Delbono che ce la si può prendere. Un uomo piccolo e meschino, ma che condivide il suo modus vivendi con la schiacciante maggioranza dei suoi compatrioti. Abusare del proprio potere, piccolo o grande che sia, in qualsiasi campo lo si eserciti, non appare ormai ai più un fatto soltanto normale, ma scontato, persino doveroso talvolta. L'amico del medico salta la fila in ospedale, l'amico del poliziotto si fa cancellare la multa, l'amico del professore si fa dare la raccomandazione all'esame. L'amico del politico viene assunto, trasferito, ottiene consulenze, viaggia gratis. Tutto regolare. Non si poteva certo pretendere che una persona di così sconfinata caratura morale si ritenesse inadeguata a ricoprire la carica di sindaco. Non lo si pretendeva. È tuttavia da chi Delbono l'ha candidato e sostenuto che ci si poteva aspettare non tanto un qualche barlume di senso etico (non sia mai!), ma un minimo di lungimiranza politica nell'individuare un soggetto quantomeno non così debole e facilmente ricattabile. Non si dica che non si sapeva, giacché l'ingenuità e la miopia sarebbero scusanti non molto preferibili alla colpa, oltre che poco plausibili. Siamo tutti complici dell'ennesimo capolavoro di questo partito marcio e allo sbando. Stronzi voi che avete stuprato come al solito il poco di fiducia che avevamo residua. Stronzi noi che vi abbiamo votati lo stesso, costretti a umiliarci scegliendo per l'ennesima volta il meno peggio.

1 commento:

Enrico Dumas ha detto...

Ciò che mi ha sconvolto di più è stato sentire il castiga-politici Travaglio che sminuiva la colpa di Del Bono ("pochi spiccetti") e ne faceva quasi l'elogio perchè almeno lui, a differenza di tanti politici di destra, si era dimesso. Preciso io, 24 ore dopo aver dichiarato che non lo avrebbe mai fatto. Nel Bel Paese, oggi, ammettere di non avere una immagine compatibile con la funzione politica è un atto rivoluzionario.