venerdì, marzo 05, 2010

Precorritrice

Cammino spedito tra un baretto affollato di giovani studenti fuorisede e una pizzeria affollata di giovani studenti fuorisede, quando una donna sui trent'anni, forse qualcuno meno, aspetto pulito e per nulla appariscente, mi ferma sopraggiungendo dalla direzione opposta. "Scusa, mi sai dire" esordisce come per chiedere un'informazione "qual è il femminile di precursore?". Spiazzato, alzo le sopracciglia. "Accidenti, che domanda!" dico con enfasi, sperando di cogliere nel suo sguardo un riflesso dell'inevitabile imbarazzo che persino un'amante dell'eccentricità dovrebbe quantomeno aspettarsi di aver generato nell'interlocutore. Il vuoto. La donna mi fissa con sguardo impassibile, senza tradire la minima emozione, come se mi avesse appena domandato che ora fosse, tutt'al più vagamente stupita dalla mia titubanza. "Non so, adesso su due piedi, forse si usa precursore anche al femminile" "Credo che esista precorritrice, ma mi suona sgrammaticato" "No, forse va bene, chissà" "Ok grazie ciao". In pochi passi è già lontana con il suo cappotto chiaro. Io rimango attonito per qualche secondo. Poi riprendo a camminare, sorridendo nella notte assurda.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

incredibile.....
ciccio

Ele ha detto...

Bello