lunedì, dicembre 22, 2008
martedì, dicembre 02, 2008
Fish & chips
Oggi sono andato mangiarmi un abbondante haddock ricoperto da tanta pastella quanto era il suo peso, servito su un letto di grondanti patate fritte e generosamente irrorato di salsa tartara. Poi la cosa carina è che, incluso nel prezzo, ti prenotano trapianto di fegato e bypass coronarico, e per quando hai finito di mangiare tutto c'è già l'ambulanza che ti aspetta fuori.
lunedì, novembre 24, 2008
Spettacolo
Ben presto la tipa del Tex-Mex fa il suo ingresso seguita soltanto dal suo amico. All'improvviso la prospettiva di una serata a quattro si fa inquietante per me vista l'iniqua distribuzione delle attitudini sessuali dei presenti. Il tempo di scambiare due parole e il mio compare mi si rivolge con sguardo inquieto profferendo un "oddio, questa qui è una che sa esattamente quello che vuole!". Annusata l'aria, mi alzo immediatamente, un attimo prima di rimanere invischiato in una situazione imbarazzante. Vado in giro per il locale divertito dalle circostanze, incrociando le occhiate ammiccanti del panterone nero, e interrotto di tanto in tanto dal mio amico che, complice la presunta incontinenza della sua amica, una siculo-canadese dai modi piuttosto spontanei, viene sempre più agitato a chiedermi consiglio su come evitare un tragicomico incontro a tre con la sopraggiungente invitata. Incontro che peraltro il sottoscritto non può che stare pregustando con impazienza, promettendo questo di mettere la ciliegina sulla torta di una serata da top-ten dell'assurdo. Ma le ore passano, la situazione non si evolve, e tra due chiacchiere con qualche altra cliente del locale tanto per passare il tempo e una canzone dei Vampire Weekend, finalmente la tipa toglie il disturbo insieme al suo silenzioso accompagnatore. Giusto in tempo per ricevere un sms di scuse dall'altra tipa che dice di non essere riuscita a finire di lavorare in tempo. E, ballando sulle note delle ultime canzoni prima di essere sbattuti fuori dal locale e andare a fare i conti con i Nachos di qualche ora prima nell'intimità delle proprie stanze, ci si può anche togliere la soddisfazione di rispondere, sollevati, con un classico "peccato che tu non sia venuta, sono stato qui ad aspettarti per tutta la sera!".
domenica, novembre 09, 2008
Trip
Il week-end cominciato martedì sera a causa dello sciopero degli assistenti e dei ricercatori che ha bloccato l'università, ha permesso di rallentare il ritmo e di ricaricare le batterie. Venerdì, al terzo giorno consecutivo di cazzeggio indisturbato, decido di partire in tarda mattinata per una gita nell'ancora inesplorata parte est della città. La meta, del tutto pretestuosa, è uno snack bar indicato, con buona ragione, come il ristorante più economico di tutta Toronto. Inforcata la bici, il tempo di preoccuparsi per la sua scarsa capacità frenante ed ecco che salta all'occhio l'innaturale oscillazione del pedale destro. Troppo poco per fare desistere l'intrepido esploratore dell'ignoto. Qualche chilometro in direzione di Bologna più tardi, oltrepassato il fiume che sfocia nel lago Ontario sembra di sbarcare nell'America un po' stanca e trasandata dei fratelli Coen. Proprio all'angolo tra due grigie strade trafficate sta una scaletta che conduce ad una porta sopra la quale campeggia l'insegna “Gale's Snack Bar”. Verrebbe da dire che varcata la soglia ci si ritrovi trasportati direttamente negli anni cinquanta, se non fosse che per l'appunto l'arredamento tradisce impetosamente i suoi cinquant'anni di età. Clientela colorita alla vista e all'olfatto, pavimento sconnesso, sgabelli tondi in similpelle arancione, tavoli infilati tra panche dello stesso colore, registratore di cassa d'antiquariato e bricco del caffè come da migliore tradizione cinematografica (i rabbocchi sono gratuiti) fanno da corollario alla tavola gialla del menu affissa dietro al bancone: fetta di torta, 85 centesimi; fetta di torta con gelato, 1 dollaro e quindici centesimi; club sandwich, 1 dollaro e 95 centesimi. Essendo in vena di scialacquare, mi concedo un panino al tacchino, 3 dollari, che naturalmente viene servito d'ufficio con patate fritte. Soddisfatto, mi metto sulla via del ritorno, e come da copione il pedale traballante, le cui condizioni si erano fatte via via più precarie pur senza che la mia determinazione ne risentisse, cede definitivamente a un paio di chilometri da casa. Che raggiungo con calma, non prima di una lunga sosta tra gli splendidi negozi di abbigliamento vintage di Kensington Market. A seguire, serata in locale con musica anni 80. E mi tocca andarci a piedi.
sabato, novembre 01, 2008
Halloween
venerdì, ottobre 31, 2008
Decent family man
Woman: I don't trust Obama. I have read about him and he's an Arab.
Sen. John McCain: No ma'am, no ma'am. He's a decent family man, citizen that I just happen to have disagreements with on fundamental issues. That's what this campaign is all about. He's not, thank you.
domenica, ottobre 26, 2008
1 mese 25 giorni 2 ore e 4 minuti
giovedì, ottobre 23, 2008
ATTENDANCE AND PUNCTUALITY AND GROUND RULES
Students are expected to be in class on time. Persistent late arrival will impact participation grade.
Students who use computers in class for activities other than that related to the class will receive a grade penalty.
There will be no eating in class. Any student arriving in class with lunch/dinner etc will be asked to leave and not allowed to return.
Mobile phones should be switched off. On the second occasion a mobile phone rings in any given class session the remainder of the class will be abandoned.
mercoledì, ottobre 22, 2008
Manteniamo la calma
Quando ti manca il sudoku
lunedì, ottobre 13, 2008
Algonquin is burning
Evviva il parco naturale.
Ci immergiamo nella natura.
Bisogna noleggiare le macchine e prenotare i cottage.
Facciamo organizzare tutto agli altri perché non abbiamo lo sbatti.
Il noleggio è in culo al mondo.
I cottage sono in culo al mondo.
Amo il cambio automatico perché fa tutto da solo.
Odio il cambio automatico perché fa tutto da solo.
Amo il cruise control perché è una sborata.
Che cazzata il cruise control.
Che bella la stufa a legna.
Che freddo porco con la stufa a legna e cinque gradi fuori.
Questa legna è umida mettiamola sopra la stufa per farla asciugare.
Hai lasciato la luce accesa in casa? No. Allora casa tua sta andando a fuoco.
Come fa uno a immaginarsi che la legna appoggiata sulla stufa rovente prende fuoco.
Scusa scemo io.
Vedo il mio respiro che si condensa da sotto le coperte.
Se davo fuoco al mio cottage almeno avevo più caldo.
Indosso tutti i miei indumenti uno sopra l'altro.
Che bello il colore delle foglie in autunno.
Che bello l'autunno canadese quando ti coglie di sorpresa in mezzo a un parco naturale senza riscaldamento.
Che bella la passeggiata nella foresta di aceri.
Che bella un'altra passeggiata nella foresta di aceri.
Che due maroni 'sti aceri.
Che bello il barbecue intorno al fuoco.
E' finito il pane che buono il panino di hamburger ripieno di cipolle.
Che buoni i marshmallows.
Che porcata i marshmallows.
Speriamo di avvistare qualche alce.
Anche un orso andrebbe bene.
Anche un castoro andrebbe bene.
Carino lo scoiattolino.
Che sfigati sti scoiattolini.
Che poi alla fine sono topi con la coda pelosa a righe.
Che bello questo panorama.
Bello il panorama, ma guido da tre ore e tutti dormono.
Che palle guidare per quattro ore e mezza.
Bastardi almeno non dormite.
martedì, settembre 30, 2008
Italiano, terrone che amo
Inevitabilmente, nel mio caso, la scelta è caduta sul campo alimentare. Pur tenendo alta la bandiera del gastronautismo, più che mai a suo agio in un paese nel quale alla sostanziale assenza di una cucina locale fa da contraltare un'offerta gastronomica praticamente onnicomprensiva, la mia spesa al mercato si rivela degna del più tradizionale esemplare italiota, con tanto di canottiera sudata e catenina d'oro al collo. Non mancano dunque nella mia credenza: olio De Cecco, pasta e sugo Divella, Grana Padano (in assenza del Parmigiano Reggiano, non me ne vogliano i puristi), acciughe di Cefalù e gli indimenticabili crackers Doriano, quelli che mi fanno sentire ancora al piano nobile del Minghetti durante l'intervallo. L'apoteosi qualche giorno fa, quando, entrando nel negozio di formaggi, mi cade l'occhio, dentro al frigo, su di una forma che mi appare subito familiare. Mi avvicino, e non posso non distinguere a chiare lettere la scritta piave impressa sulla crosta. Il Piave, quel formaggio veneto che a Bologna non lo trovi e lo devi andare a comprare apposta ad Alleghe. Gli occhi umidi, chiedo di tagliarmene una fetta. Me ne fa assaggiare un po', lo metto in bocca commosso mentre il commesso mi chiede: "così va bene?". Facciamo un po' di più, gli dico, trattenendo le lacrime. A posto così? Sì grazie, quant'è. Tredici dollari. Non ce la faccio più, e piango. Ma è stato bellissimo.
martedì, settembre 09, 2008
In effetti alla sera non so proprio cosa fare
Sulle prime rimango spiazzato, avevo accettato l'invito ad un party etilico alle nove al quale intedevo far infiltrare una comitiva di tedeschi, e ad un afterhour jazz dall'una in poi. Decido infine di sbattermene, corro in stazione, prendo il treno e giungo nella sperduta località in cui ha luogo il festival blues. Assisto al concerto immerso in una platea costituita esclusivamente da migliaia di umarells, ciascuno dei quali si era portato da casa la sedia pieghevole e un bel giubbino (anzi, giubino), perché si sa che alla sera fa freschino, specie in riva al lago. Il mitico Charlie sembra un ragazzino, suono pulito e voce che si scalda canzone dopo canzone. Faccio ritorno a Toronto downtown giusto in tempo per trovarmi all'appuntamento al baretto jazz abusivo, dove incontro i tedeschi entusiasti della festa alla quale si erano sportivamente presentati come miei amici tra lo stupore dei presenti. Il posto si va via via riempiendo di note e di gente assurda, finché verso le quattro, quando ormai non si riesce più a muovere un passo e tantomeno ad ascoltare la musica, decido di fare ritorno a casa. Una bella camminata di mezz'ora, due procioni che mi guardano da un albero di fronte casa. Che storia.
giovedì, settembre 04, 2008
Paese che vai, usanze che trovi
martedì, settembre 02, 2008
La mia vita su Craigslist
La vita delle ultime due settimane, per quanto ricca di avvenimenti curiosi ed eccitanti bastanti per riempire pagine e pagine di cronaca (e di cui invece, ahinoi, non rimarrà nessuna testimonianza ai posteri) ha ruotato sostanzialmente intorno alla necessità di scacciare la sempre più inquietante prospettiva di una vita senza fissa dimora alla mercé del tanto paventato benché non ancora incombente inverno torontiano. Vale pertanto la pena di illustrare il funzionamento del mercato immobiliare nell'area urbana di Toronto, il quale ha dettato i ritmi delle mie recenti giornate con implacabile severità. Ecco dunque a voi la
Guida essenziale per l'aspirante possessore di un posto letto a Toronto downtown
1) Craigslist non è un sito di annunci. E' una chat.
2) Inviare e-mail non sarà perciò di alcuna utilità. Sessanta secondi per inviare il messaggio con copia e incolla sono troppi anche se leggi l'annuncio in tempo reale. Per allora la camera sarà già stata affittata.
3) E' necessario pertanto disporre di un telefono, in quanto non esiste di fatto nessun modo alternativo per procurarsi un appuntamento.
4) Essere di madrelingua inglese potrebbe non essere sufficiente per sostenere una conversazione telefonica con un padrone di casa coreano o indiano.
5) Il centro di Toronto richiede circa due ore per essere attraversato a piedi, il che favorisce l'abbinamento della ricerca di una casa con un programma di preparazione atletica agonistico.
6) Ora che finalmente stai visitando una camera, non illuderti. Qualcuno l'ha già vista prima di te.
7) Se nessuno l'ha ancora vista, gli altri coinquilini sceglieranno comunque qualcun altro al tuo posto, anche se è arrivato dopo.
8) Le uniche opportunità disponibili si presenteranno a due a due. Ciò farà sì che tu le perda entrambe.
9) Mentre prendi confidenza con i punti dall'uno all'otto, ci si renderà conto che gli ostelli sono completamente prenotati di lì a due settimane, e che alberghi a meno di 150$ a notte non se ne trovano.
10) Dopo aver versato sangue, sudore e lacrime sei finalmente riuscito in qualche modo a trovare un alloggio. Complimenti! Ora non ti resta che vagare per le stradine residenziali raccogliendo articoli di arredamento in disuso messi a disposizione dei passanti dai precedenti proprietari. Avvertenza: per i divani a due piazze, se si è sprovvisti di un mezzo di trasporto sufficientemente capiente o quantomeno di un sodale abbastanza robusto, è consigliabile rifornisi esclusivamente nel raggio di poche decine di metri dalla propria abitazione. Abitare in un seminterrato renderà inoltre più facile il trasporto del divano medesimo al piano di competenza.
sabato, luglio 12, 2008
Volevo ben dire
mercoledì, luglio 02, 2008
L'artista della tartina
sabato, giugno 14, 2008
Il favoloso mondo segreto dell'umarell
Ma l'umarell, si sa, seppur diffidente ama in realtà condividere le sue esperienze ed abitudini. Raggiunta una certa confidenza, dunque, è possibile che egli decida un giorno di iniziarvi finalmente al suo fantastico mondo segreto. Dietro una banale domanda umarellica, inerente generalmente la pessima abitudine di qualche condomino di fare casino dopo le dieci di sera, potrebbe infatti celarsi la volontà di mostrarvi il suo misterioso regno, sul quale troppe volte avete fantasticato incuriositi: e così, prima che possiate rendervene conto, vi troverete circondati da decine di bottiglie artigianali di lambrusco, biciclette d'epoca perfettamente mantenute ed attrezzi di ogni tipo. La candidatura per qualsiasi lavoro di ciappinaggio (perché si sa che da quando c'è l'euro è sempre un salasso) e un rapido accenno a come a 81 anni non si riescano più a saltare i fossi per il lungo come a 80 concluderanno infine il vostro viaggio nello spensierato ed operoso universo INPS. Allontanandovi, mentre ringraziate e vi complimentate con l'umarell, non potrete non notare il sorriso gioioso e soddisfatto che si allarga sul suo viso.
giovedì, giugno 05, 2008
Sulla buona strada
Dopo aver finalmente rasserenato la popolazione circa la decisione di ricandidarsi alle prossime elezioni, nonostante dia l'impressione di avere a cuore le sorti di Bologna pressappoco quanto uno sversatore abusivo di rifiuti tossici di Casal di Principe tenga a quelle dell'entroterra campano, il nostro sindaco, con una brillante trovata, ha individuato la soluzione al tanto lamentato problema del “degrado” che minaccia di privarlo di diverse migliaia di voti. L'ineffabile primo cittadino ha dunque ritenuto di bonificare la zona universitaria ed i suoi dintorni non già ponendo un freno ad una lunga serie di comportamenti incivili e/o criminali quali, a titolo di esempio ed in ordine sparso, lo spaccio di droga, la deiezione all'aria aperta, il furto e la ricettazione di biciclette, l'ubriachezza molesta e il danneggiamento dell'arredo urbano, la cui repressione non è affatto remunerativa e anzi fa pure un po' schifo, ma vessando, a suon di un biglietto arancione alla volta, gli indecorosi e temibili individui che osano posare il proprio deretano sul suolo pubblico. Appare pertanto evidente come il problema delle piazze bolognesi, secondo il nostro sindaco e i suoi solerti collaboratori, risieda in coloro che le frequentano tout court, a prescindere da cosa essi facciano. Contro il degrado, dunque, niente macchine, niente motorini e, soprattutto, niente persone. Se tutto va bene, tempo cinque o sei anni, la gente avrà capito che per godersi finalmente in pace Bologna sarà meglio essere altrove.
lunedì, maggio 12, 2008
Il mondo alla rovescia
Ciò che più sconvolge ed amareggia, ancora una volta, non sono tanto le reazioni indignate dei vari esponenti della banda di manigoldi che siede al governo, sinceramente increduli che fatti accertati ma sgraditi possano essere riportati impunemente in televisione da qualche incosciente delatore, quanto il biasimo proveniente da chi avrebbe non il diritto ma bensì il dovere di esigere che venga fatta piena luce su fatti di una tale gravità. Ma è pur vero che siamo stati capaci di ignorare ben di peggio, e che la nuova linea dettata dai vertici dell'opposizione prevede l'abbandono dell'ormai stantia tattica di demonizzazione dell'avversario. Anzi, vediamo d'ora in poi di non creargli troppi fastidi, che se facciamo i bravi magari riusciamo a farci elargire qualche avanzo.
sabato, aprile 26, 2008
Snap!
venerdì, aprile 18, 2008
domenica, aprile 13, 2008
Il punto
martedì, aprile 08, 2008
Hanno la faccia come il culo
E' appena il caso di ricordare come l'ala sinistra della coalizione, da Mussi a Bertinotti, si sia limitata a chiedere il rispetto di un programma di cui è stata fatta quasi esclusivamente carta da culo, e come, nonostante l'ingiustificabile deriva clerico-centrista del governo, abbia chinato il capo continuando a votare sempre secondo le indicazioni di Prodi. Simili bassezze denigratorie, tese a rubacchiare voti a sinistra dopo aver scelto di correre "da soli" (si è poi visto quanto da soli), sono aberranti e inaccettabili. Stando così le cose, non voterei PD nemmeno se il candidato premier del centro-destra fosse Saddam Hussein.
lunedì, aprile 07, 2008
Tira una brutta aria
Cosa dire allora a quei poveri imbecilli, e saranno almeno un elettore su tre (cioè, se non siete tu e tua sorella, è quasi certo che sia il tuo giornalaio. O il tuo fruttivendolo. Probabilmente, in ogni caso, l'idraulico), che anche questa volta voteranno per Berlusconi? In quale paese democratico un politico può dire stronzate clamorose a ripetizione, tipo facendo insider trading diffondendo notizie false, così, come se niente fosse, a tre, due, una settimana dalle elezioni, senza che questo danneggi minimamente la sua reputazione?
Che poi, a questo punto, mi sento quasi inadeguato io, a provare un certo disagio se il lider del partito di centro-NONsinistra è un personaggio che dichiarava, giusto cinque anni fa, che al termine della sua esperienza come sindaco di Roma si sarebbe ritirato dalla politica. Cinque anni fa! Tutti si smentiscono nel giro di qualche ora, uno che cambia idea in cinque anni è praticamente un uomo di parola!
giovedì, marzo 20, 2008
venerdì, marzo 07, 2008
Appello
giovedì, febbraio 21, 2008
venerdì, febbraio 15, 2008
Il dubbio si insinua
Quale però la reale alternativa? Quale il senso di dare piuttosto il voto ad una forza politica più arraffazzonata che veramente composita e plurale, destinata con ogni probabilità a fare opposizione e vagamente sollevata da una simile prospettiva? E' forse il nostro destino ineluttabile di prendere atto della morte dell'ideologia, e di comportarci di conseguenza, rinunciando a tendere a ideali assoluti per accontentarci di volta in volta dei meno peggiori? E se alla fine, a forza di fare così, rimanessero solo quelli?
sabato, febbraio 02, 2008
Incubo pomeridiano
venerdì, febbraio 01, 2008
mercoledì, gennaio 16, 2008
Non si può parlare di tutto, ma anche sulle dimissioni di Mastella ci sarebbe da farsi due risate!
giovedì, gennaio 10, 2008
Back to earth
- la storia dei cattivi propositi è una discreta cazzata;
- ad ogni modo, io ho solo buoni propositi: d'ora in avanti, stile di vita sano, poco alcool e tronche, tanta attività fisica, frutta e verdura. E vaffanculo;
- un giorno non troppo lontano andrò a vivere qualche mese in Spagna per imparare lo spagnolo. E non rompete le palle col cinese, a quello ci pensiamo poi un altra volta, casomai;
- vediamo se l'idea di Ale circa la nostra carriera radiofonica va in porto;
- forse dovrei passare alla Apple;
- da quando sono alle scuole medie mi riprometto di iniziare a studiare in anticipo e non soltanto la settimana prima dell'esame. Dubito che ce la farò mai, ma l'importante è non perdere la speranza;
- happiness is a warm gun. Sì, sto ascoltando la colonna sonora di Across the Universe, e allora? Se non l'avete visto reperitelo e guardatevelo, è bello;
- ormai è troppo tardi per diventare una rockstar. Merda;
- non c'è niente da fare, il latino e il greco se non li tieni in esercizio te li dimentichi;
- tralasciamo di dire che non esistono più le mezze stagioni e che da quanto c'è l'euro, signora mia, fare la spesa è un salasso;
- che poi ieri un litro di verde 1,411 euri, cristo;
- potrei andare avanti così per ore;
- può bastare.