lunedì, novembre 24, 2008
Spettacolo
Ben presto la tipa del Tex-Mex fa il suo ingresso seguita soltanto dal suo amico. All'improvviso la prospettiva di una serata a quattro si fa inquietante per me vista l'iniqua distribuzione delle attitudini sessuali dei presenti. Il tempo di scambiare due parole e il mio compare mi si rivolge con sguardo inquieto profferendo un "oddio, questa qui è una che sa esattamente quello che vuole!". Annusata l'aria, mi alzo immediatamente, un attimo prima di rimanere invischiato in una situazione imbarazzante. Vado in giro per il locale divertito dalle circostanze, incrociando le occhiate ammiccanti del panterone nero, e interrotto di tanto in tanto dal mio amico che, complice la presunta incontinenza della sua amica, una siculo-canadese dai modi piuttosto spontanei, viene sempre più agitato a chiedermi consiglio su come evitare un tragicomico incontro a tre con la sopraggiungente invitata. Incontro che peraltro il sottoscritto non può che stare pregustando con impazienza, promettendo questo di mettere la ciliegina sulla torta di una serata da top-ten dell'assurdo. Ma le ore passano, la situazione non si evolve, e tra due chiacchiere con qualche altra cliente del locale tanto per passare il tempo e una canzone dei Vampire Weekend, finalmente la tipa toglie il disturbo insieme al suo silenzioso accompagnatore. Giusto in tempo per ricevere un sms di scuse dall'altra tipa che dice di non essere riuscita a finire di lavorare in tempo. E, ballando sulle note delle ultime canzoni prima di essere sbattuti fuori dal locale e andare a fare i conti con i Nachos di qualche ora prima nell'intimità delle proprie stanze, ci si può anche togliere la soddisfazione di rispondere, sollevati, con un classico "peccato che tu non sia venuta, sono stato qui ad aspettarti per tutta la sera!".
domenica, novembre 09, 2008
Trip
Il week-end cominciato martedì sera a causa dello sciopero degli assistenti e dei ricercatori che ha bloccato l'università, ha permesso di rallentare il ritmo e di ricaricare le batterie. Venerdì, al terzo giorno consecutivo di cazzeggio indisturbato, decido di partire in tarda mattinata per una gita nell'ancora inesplorata parte est della città. La meta, del tutto pretestuosa, è uno snack bar indicato, con buona ragione, come il ristorante più economico di tutta Toronto. Inforcata la bici, il tempo di preoccuparsi per la sua scarsa capacità frenante ed ecco che salta all'occhio l'innaturale oscillazione del pedale destro. Troppo poco per fare desistere l'intrepido esploratore dell'ignoto. Qualche chilometro in direzione di Bologna più tardi, oltrepassato il fiume che sfocia nel lago Ontario sembra di sbarcare nell'America un po' stanca e trasandata dei fratelli Coen. Proprio all'angolo tra due grigie strade trafficate sta una scaletta che conduce ad una porta sopra la quale campeggia l'insegna “Gale's Snack Bar”. Verrebbe da dire che varcata la soglia ci si ritrovi trasportati direttamente negli anni cinquanta, se non fosse che per l'appunto l'arredamento tradisce impetosamente i suoi cinquant'anni di età. Clientela colorita alla vista e all'olfatto, pavimento sconnesso, sgabelli tondi in similpelle arancione, tavoli infilati tra panche dello stesso colore, registratore di cassa d'antiquariato e bricco del caffè come da migliore tradizione cinematografica (i rabbocchi sono gratuiti) fanno da corollario alla tavola gialla del menu affissa dietro al bancone: fetta di torta, 85 centesimi; fetta di torta con gelato, 1 dollaro e quindici centesimi; club sandwich, 1 dollaro e 95 centesimi. Essendo in vena di scialacquare, mi concedo un panino al tacchino, 3 dollari, che naturalmente viene servito d'ufficio con patate fritte. Soddisfatto, mi metto sulla via del ritorno, e come da copione il pedale traballante, le cui condizioni si erano fatte via via più precarie pur senza che la mia determinazione ne risentisse, cede definitivamente a un paio di chilometri da casa. Che raggiungo con calma, non prima di una lunga sosta tra gli splendidi negozi di abbigliamento vintage di Kensington Market. A seguire, serata in locale con musica anni 80. E mi tocca andarci a piedi.