venerdì, novembre 30, 2007
Sembra che non abbia un cazzo da dire, e invece...
In effetti, è fin troppo facile fare commenti salaci, ad esempio, sul sacerdote che si indigna perché lo spot natalizio della Red Bull "intacca la Natività, e con essa la sensibilità dei cristiani", in quanto consiste in un disegno animato nel quale un quarto re magio regala della Red Bull a Gesù (come se non ne avesse bisogno). Red Bull ritira immediatamente lo spot, vedendo evidentemente negli oratori un'ampia fetta del target della bevanda. Meglio non rischiare che i cristiani, offesi a morte, smettano di bere Red Bull. Mi fanno sbragare dal ridere.
E per chiudere, una citazione su cui riflettere: "Non ha senso testare cosmetici sui conigli. Perché sono già graziosi".
martedì, novembre 20, 2007
Sollievo
venerdì, novembre 09, 2007
All'improvviso, un genio
COMUNISTI COMBATTENTI
E' UNO CHEF MITOMANE
giovedì, novembre 08, 2007
Speakers' Corner, Piazza Verdi
Ore undici e trenta, in sella alla bici sbuco in piazza Verdi e passo davanti a un tizio vagamente trasandato che parla ad alta voce, apostrofando con tono polemico una piccola platea di passanti e bivaccanti, apparentemente radunatasi da poco attorno a lui. Le mie orecchie colgono solamente il tema, politico, della dissertazione. Dapprima perplesso, senza smettere di pedalare mi sorprendo a pensare che se non fossi schiavo della moderna società capitalista che ci costringe a correre di qua e di là sempre di fretta, in eterna lotta contro il tempo, impossibilitati ad adeguare i nostri programmi quotidiani al minimo imprevisto, mi piacerebbe fermarmi ad ascoltare quell'improvvisato oratore. (Sì, faccio veramente pensieri così elaborati). Non sono ancora arrivato alle due torri che il ricordo di questo incontro mi ha già abbandonato come tutti i pensieri più o meno bizzarri che fanno compagnia ad ogni spostamento solitario. Ore tredici, discendo lungo via Zamboni e arrivo di nuovo in piazza Verdi. L'uomo, sempre più accalorato, è ora salito in piedi su di un fittone, e discorre rivolto questa volta a una discreta folla che occupa un angolo della piazza. Di nuovo, devo proseguire senza prestare attenzione alle sue parole. Ma la sensazione che mi rimane è quella di un gesto di democrazia estremo e al tempo stesso disperato, come se quell'uomo, un po' fuori dalle righe, prendendo la parola per dire agli altri quello che pensa con tanta ostinazione, volesse ricordarci che le nostre opinioni sono tutto ciò che abbiamo, e che esiste ovunque un angolo in cui è tutelata la libertà di espressione di coloro che vogliano prendersela. Poi, vabbè, era solo un matto che parlava da solo.