Per fortuna anche e soprattutto nei momenti più bui, a livello mondiale, della nostra storia politica e sociale, c'è sempre qualcuno che si dà da fare per apportare alla comunità, con impegno e devozione, il suo contributo sui temi importanti della vita. In proporzione ovviamente alle proprie possibilità. In questo contesto si inserisce il recente parto della commissione di consulenza del Vaticano, composta da trenta persone stipendiate anche con il nostro otto per mille, la quale, partecipe dell'angoscia dell'umanità intera sul tema, definito «un problema pastorale urgente», determinata a porre fine all'ansiosa attesa dell'opinione pubblica, dopo tre anni di intense e dolorose contrazioni collettive, ha prodotto, o meglio ha espulso, con la benedizione del Divino Pontefice, un documento di quarantuno pagine dal titolo «La speranza di salvezza per i bimbi che muoiono senza essere battezzati». Il limbo è stato dunque abolito. Alzi la mano chi non è in lacrime per l'emozione. D'altronde, a pensarci bene, era giusto così: in Paradiso ci sta l'amico di Pinochet (e magari anche Pinochet, visto l'andazzo) e non può andarci un povero feto la cui unica colpa è di avere un papà stupratore?
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